Applausi, il ritmo parte. Il sinuoso corpo al centro della scena ondeggia, cavalcando la musica. Dalle gambe fasciate da pantaloni a zampa sino alla schiena nuda; tutto trasudata sensualità, forza e bellezza. Il caschetto biondo inizia a schiaffeggiare l’aria. Si urla: Rumore! Rumore!
A poco meno di un mese, l’Italia intera e il mondo, non riescono ancora a capacitarsi della sua scomparsa. Perché il 5 Luglio 2021 si è spenta l’ultima stella, l’ultima vera diva. Un artista a tutto tondo che ha infranto qualsiasi tipo di etichetta (tutte riduttive) per definirla. Attrice, cantante, ballerina, presentatrice, showoman e icona. Lei ha vinto facendo l’amore (da Trieste in giù) e non la guerra. Lei a sdoganato la sensualità femminile come sinonimo di potere e ha trattato il sesso con ilarità, con una classe tutta sua. Lei era Raffaella Carrà.
Definita Regina della televisione italiana e Icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso; Raffaella Carrà, iconica ed intramontabile, ha segnato la rivoluzione della vita culturale e sociale italiana. Cresciuta con sole donne, dedita alla carriera, mai sposata, senza figli e ardente sostenitrice della comunità LGBT, abbatteva completamente qualsiasi aspettativa patriarcale sulla donna moderna. Oltre i suoi programmi, la sua vita personale, il suo ombelico esibito, i suoi capelli che splendevano sotto le luci; tutta lei stessa, sempre in movimento, trasmetteva la forza e la libertà di essere ciò che si vuole senza aver paura.
Era il progresso, la modernità. Quel progresso naturale, che ha come madri le esperienze passate, tutto italiano, a cui non dobbiamo mai smettere di aspirare per non dimenticare la nostra Raffa Nazionale.
Luca Caputo
In alto: foto tratta da Twitter.
Galleria: foto tratte da Amica.it, Tumbex.
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