Si accendono i riflettori. Si ordinano le ultime sedute, si regolano i posti, l’illuminazione. Un brusio invade l’ambiente, eccitazione palpabile. Poi silenzio. Come un fremito pervade le impettite prime file. Le luci si spengono, l’occhio di bue si illumina e uno, due e tre: il grande show ha inizio.
Paris Fashion Week Homme nella sua ultima edizione, dal 18 al 23 Giugno 2019, ci ha, come d’appuntamento fisso, viziato con le creazioni e i materiali più elaborati e con le proposte più innovative. Ci ha servito alcune tra le massime espressioni di bellezza su un piatto d’argento, quasi come se stessimo cenando comodamente seduti sulla Senna, avvolti nell’aurea fiabesca della Ville Lumière.
Tra i primi riflettori che si accendono spiccano quelli di Louis Vuitton che ci invita in un bistrò per goderci lo show affacciati sulla strada, mentre si ricrea il trambusto pedonale parigino. Colori pastello, richiami orientali, street style. Tessuti morbidi e pratici, la massima essenza dello stile di Virgil Abloh, che cerca di definire l’uomo del futuro.
‘’Sfumature’’ la parola chiave da Christian Dior. Tra mille gradazioni di rosa come location, sfila un uomo elegante e minimale. Domina il bianco, stemperato da schizzi di pittura e giochi di lunghezze. Un’incontro col colore per l’uomo firmato Kim Jones.
Incursioni anni settanta per l’uomo Celine di Hedi Slimane. Collezione Sofisticata e attenta ai dettagli, pensata per un uomo ricercato ma con aggressivo senso dello stile.
Ci portano lontano invece Jacquemus e Saint Laurent. Il primo per il suo decimo anniversario, sfila in un campo di lavanda in Provenza, mentre il secondo in una spiaggia californiana dal sapore dark.
Parigi mescola sempre nelle sue fashion weeks, avanguardie e tradizioni, come in pochi riescono a fare, dando vita ad esperienze e stili unici.
Luca Caputo
In alto: foto tratta da Fashionela.
Galleria: foto tratte da numero.com.
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