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Ottobre 2018: LA TESTA VA DOVE GIRA IL COLLO

Un dietro le quinte: in chiaroscuro, il volto si intravede. Languidi occhi azzurri e sensuali labbra schiuse, guance scarnite e raffinata statuarietà. I capelli, biondi, le incorniciano il volto e ricadono sul corpo esile. È la donna Luca Caputo. Un’immagine idealizzata, utopistica. È il principio, la base, ciò da cui tutto parte.

Fin dall’infanzia e nella sua formazione nel campo della moda sono state determinanti la figura barocco- borghese della nonna e quella bohémien-conformista della madre. Un’infanzia passata a scoprire le icone femminili del passato, da Marylin Monroe a Grace di Monaco e Jacqueline Kennedy Onassis.

Ma qual è l’essenza della donna? Se l’ uomo è la testa, essa è il collo. E, secondo un noto proverbio russo, “la testa guarda dove gira il collo”.

La donna Luca Caputo è forte e decisa, lei non si chiude nelle convenzioni, semmai le distrugge. E’ varia, ma il suo segreto sta nell’indole. Esprime il suo immenso potere tramite la femminilità, che cura secondo le proprie inclinazioni, ma mai trascurandola,che sia in grand’abito di corte come l’Imperatrice Farah o a piedi nudi come Brigitte Bardot. Lei è la nobile signora di casa, che dopo una settimana di lavoro, impassibile, fa riunire tutta la famiglia, accogliendola con il più lussuoso dei pranzi e il più raffinato degli abiti, ma è anche la leadear politica e l’instancabile donna manager.

Donne da sfaccettate nuances, a loro si rivolge Luca Caputo. Da Hillary Clinton a Melania Trump, entrambe First Lady ed icone di stile. Simbolo di un’ emancipazione femminile conquistata ed esibita, un’immagine di femminilità che silenziosamente e raffinatamente non accetta di ridursi a donna-oggetto stereotipata.

L’uomo è la loro spalla, la loro controparte. L’uomo le celebra. Luca Caputo le celebra. Le Grand Mogol le divinizza.

Luca Caputo

a cura di Emma Manco

In alto: Catherine Deneuve ritratta da David Downton, tratta da www.vanityfair.com.

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