In corridoio d’albergo di lusso, una cameriera filippina accompagna la sua padrona. Il valletto carico di valige a seguire. Dietro grandi occhiali scuri, incorniciato da candide garze post-operatorie, si cela il volto di Linda Evangelista, in abiti Roberto Cavalli, ad interpretare la diva in copertina. Steven Meisel. Franca Sozzani. Makeover Madness, Vogue Italia, Luglio 2005.
Un’editoriale controverso, a tratti tragicomico, tra Coca-Cola sorseggiata durante delle liposuzioni e bisturi minacciosi su tempestati abiti d’alta Moda. Ma questa, purtroppo, signori e signori, è una storia vera e che in minima parte appartiene a tutti: la ricerca perenne di una bellezza perfettamente innaturale, rarefatta, creatrice di psicosi del bello e dell’irraggiungibile; e che rende, in alcuni casi, schiavi e figli di un sistema che autodistrugge.
Tutti noi in fondo vorremo, anche in minima parte modificare qualcosa di noi stessi, se non addirittura cercare di bloccare l’avanzare dell’età. La tentazione, nonostante sia un desiderio insito nell’uomo da tempi immemori, è sempre più forte ed anche più facile da esaudire con l’avanzamento delle tecnologie.
Per tempo siamo stati schiavi e indottrinati di un culto per la bellezza plastica e artificiale, lontana dai canoni che per natura sono irregolari, alla ricerca di qualcosa di puro che per forza porta al plastico. Sistema oramai in decadenza e di cui stiamo assistendo al crollo.
Non si boicotta la chirurgia estetica, come si faceva in passato, demonizzando tale professione, ma si sensibilizza su un sano amore per la bellezza. Quella vera. Naturale. Nulla di irraggiungibile, e a cui aspirare; ma qualcosa di genuino e che mette al primo posto la verità. I denti sporgenti delle campagne beauty di Gucci, volute da Alessandro Michele e le rughe esibite, grazie a testimonial d’eccezione, in Céline ai tempi di Pheophe Philo, sono stati i primi esempi della nuova tendenza imperante, sfociata poi nella rivoluzione del make up, con la creazione di linee apposite per ogni pelle, età e colore. La verità più assoluta contro auliche bellezze che portano ancora l’etichetta ‘‘ Supermodelle Anni Novanta”.
A pochi giorni dal cinquantesimo compleanno della Venere Nera, Naomi Campbell, celebrato da tutto il mondo della Moda e non solo, ci chiediamo quindi qual è la vera bellezza? La bellezza è di certo verità, amore e autenticità. Ma è soprattutto: rarità. Unicità, rarità, che si può, si ereditare, ma che va soprattutto curata e amata. Aspettiamo di assistere, allora, a questa agognata fiera delle rarità.
Luca Caputo
In alto: foto tratta da Vanity Fair.
Galleria: foto tratte da ATF, Hey Crazy-Wordpress.com, Twitter.
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