Parigi, 1970. Jeanloup Sieff ritrae Marina Schiano; realizzando uno scatto destinato a fare storia. Colta di profilo, con turbante e abito da sera in velluto nero di Yves Saint Laurent; la mannequin porge le spalle allo spettatore. La sua schiena è nuda ma intarsiata dai ricami di pizzo raffinato. Mistero avvolgente; un scatto quasi enigmatico però riuscito nell’intento di catturare il magnetico fascino della celebre modella partenopea.
Ci ha lasciati l’8 Settembre 2019, Marina Schiano, musa di celebri artisti, donna verace e capace, oltre che bellissima, dal sapore quasi esotico.
Il romanzo della sua vita inizia a Napoli, per poi sbarcare a New York con Elsa Peretti, dove venne scoperta dal fotografo di moda Yasuhiro Wakabayashi, noto anche come Hiro, nei favolosi anni sessanta. In breve tempo divenne musa di Yves Saint Laurent incarnando con Loulou de la Falaise e Betty Catroux, la donna del maestro e contribuendo a tracciare la personalità del brand. Collaborò al lancio del profumo Opium per poi finire a dirigere le boutique americane del marchio.
Fu poi socialite, creatrice di un’esclusiva collezione di gioielli e collaboratrice di Vanity Fair. Intraprendente, attiva e poliedrica, negli ultimi anni della sua vita aveva scelto di ritirarsi nel suo mondo privato in Brasile.
Alla notizia della sua scomparsa, nel mondo della moda in lutto, qualcuno si sarà sicuramente ricordato del celebre scatto di Jeanloup Sieff, domandandosi, se la donna col turbate di velluto, avesse infine, svelato il suo mistero.
Luca Caputo
In alto: foto tratta da Clive Arrowsmith Photographe.
Galleria: foto tratte da kemperartmuseum.wustl.edu, Pleasurephoto.
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