Sara Lecci è la perfetta sinossi della giovane italiana che intende far ascendere il millennial life- style e la bellezza in generale a punti cardini della propria vita. E, a giudicare dai suoi profili social, ci sta riuscendo alla perfezione. Fashion editor, producer, stylist e digital content creator sono le coccarde di cui la sua bio è cinta. Ma l’antologia delle blogger italiane e internazionali, con i loro profili rosei e fragranti di benessere, ci hanno insegnato a non giudicare mai un profilo Instagram dall’anteprima. È per questo motivo che chiederemo oggi, a Sara, approfondimenti sul suo modo di intendere questo sinergico e ultramoderno rapporto fra la propria vita e gli scatti di uno smartphone.
Ciao Sara. Sbirciando quello che racconti su di te sui social, la fonte più proficua di informazioni sono state le tue istantanee le quali sembrano tutte armonizzarsi in tre tematiche prìncipi: estetica, arte e viaggi. Ho avuto successo nel cogliere queste tue inclinazioni, o al posto mio ne indicheresti di diverse?
Ciao Vittoria, hai perfettamente inquadrato le mie tre grandi passioni, oltre ad essere tematiche presenti sui miei canali social. Un po’ per deformazione professionale, un po’ per il mio modo di essere, amo tutto ciò che è bello, tutto ciò che è arte, e soprattutto amo viaggiare, a volte scappare.
Tu hai origini salentine (proud of us!), ma ora sei stabilita a Roma. Qual è stata la genesi di questa tua scelta e, in generale, qual è l’iter che segui in una situazione di viaggio? Quali sono le prime cose che guardi, quello a cui presti prima attenzione quando muovi i primi passi in una città sconosciuta?
Origini salentine, e super orgogliosa di ciò, puoi dirlo forte. Tendo sempre a sottolineare l’appartenenza e la bellezza della mia terra. Sono però nata a Roma, città romantica che amo alla follia, e che non credo riuscirò mai ad abbandonare totalmente. Se mi vedrete lontano da Roma, sarà solo per una piccola pausa (o per lavoro). Tutti i miei viaggi iniziano perdendomi. La prima volta è successo per caso, non avevo ne una mappa, ne internet al telefono, ed ero dall’altra parte del mondo. Perdendomi ho scoperto cose che mai sarei stata in grado di trovare se avessi seguito la strada. Da quel momento, quando inizio il mio viaggio, scendo per strada e inizio a perdermi. Mi lascio totalmente trasportare dal mio spirito d’avventura e inizio a scoprire così la cultura di quel paese, la gente, i sapori e gli odori. E ovviamente immortalo sempre tutto con macchina fotografica.
Instagram è il vettore principale per chi, come te, avverte la voglia di dare spazio alla fotogenicità della propria vita, a catturare i piccoli ma poetici momenti delle giornate e a veicolare immagini e rappresentazioni esteticamente soddisfacenti. Insomma, ciò di cui ti occupi rappresenta per i nostri tempi un trend, ed è facile cadere in ridondanze e banalità. Tu sei riuscita a raggiungere un invidiabile risultato dal punto di vista dei followers, per questo vorrei chiederti: quanto conta, in questo panorama, essere originali e quale pensi sia il tuo tratto vincente, il carattere preponderante che meglio ti descrive e ti rappresenta, facendoti spiccare un gradino sopra agli altri?
Instagram al giorno d’oggi è il mezzo più potente che abbiamo per comunicare (ahimè e per fortuna). Ma bisogna utilizzarlo in maniera intelligente per ottenere risultati ottimali. Lavoro nel mondo della Moda, dell’editoria, che non è altro che un mondo fatto di immagini visive con il quale comunicare e far arrivare un messaggio preciso. Perciò essere originali conta parecchio, e avere un proprio senso estetico, una propria visione e uno stile abbastanza riconoscibile è l’unica chiave che ti porta a distaccarti dalla massa ed essere diversa. Di base è qualcosa che devi sentirti dentro, che non puoi imparare da zero. Puoi senza alcun dubbio affinare il gusto e migliorare il modo di vedere determinate cose, ma come in tutti i lavori, devi essere predisposto. Quale penso sia il mio tratto vincente? Non saprei. Forse resto vera in un mondo che vuole solamente fingere, e racconto la mia vita con un filtro fotografico poetico e romantico.
Il lavoro della Fashion Editor, nonostante ci siamo dette essere un trend dei nostri giorni, merita di essere delicatamente trattato dal punto di vista imprenditoriale ed economico. Da uno a dieci e basandoti sulla tua personale opinione ed esperienza, quanto consiglieresti ad un giovane di intraprendere degli studi mirati per eccellere in questo campo e quanto consiglieresti ad una ragazza di intraprendere questo percorso con la speranza di un futuro e proiettato ritorno economico?
Il lavoro della Fashion Editor, come della Stylist d’altro canto, ha sempre affascinato molte ragazze. Lavorare nella Moda, essere sul set con la modella ed il fotografo, assistere alle sfilate, partecipare agli eventi effettivamente sembra essere il lavoro dei sogni. E per me, lo è. Non è un lavoro facile, come può invece sembrare. È un lavoro impegnativo, che ti porta a fare molte rinunce e sacrifici. È competitivo, e ha dei ritmi davvero stancanti. Bisogna essere prima di tutto problem solving, determinati, decisi, avere un grande senso del lavoro e una propria visione estetica. Consiglierei ovviamente a tutti di intraprendere degli studi nel campo moda, perché credo sia un’arte in continua evoluzione sempre da scoprire, ma prima di tutto consiglio di inseguire i propri sogni. Fare il lavoro dei sogni, non è lavorare. È essere prima di tutto felici.
“Salta! E mentre cadi, lascia che ti spuntino le ali”. Qual è stato il momento nel quale hai sentito veramente spuntarti le ali per la prima volta?
La mia frase preferita. La prima volta che mi sono spuntate le ali è stato quando i miei genitori hanno creduto in me e mi hanno lasciato studiare ciò che volevo studiare. La seconda volta è stato quando ho iniziato a lavorare durante l’università. C’era stato qualcuno che ha visto in me qualcosa, e gliene sarò per sempre grata. La terza volta è stata il giorno della mia laurea, perché mi sono sentita pronta per intraprendere ufficialmente il mio percorso lavorativo. E l’ultima volta è stato lo scorso anno, in Sri Lanka. Avevo appena scalato una montagna, ero arrivata in cima, c’era vento fortissimo. Mi sono guardata intorno, mi sono sentita viva. Li ho ricordato a me stessa chi sono, e che la vita è un viaggio bellissimo.
Vittoria M. Podo
In alto: foto tratta da Metropolitant.
Galleria: foto tratte da Mia Le Journal, Artribune, LinkedIn.
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