La Moda piange un altro grande figlio che se ne va: Parigi 24 Aprile 2021, muore stroncato dal COVID-19 Alber Elbaz, l’uomo che parlava alle donne. L’uomo di Lanvin, che ha riportato la maison ai suoi fasti originari, che ha scritto la storia della tecnologia al servizio della creatività; nella sua couture sapeva miscelare la raffinatezza del buon gusto europeo, in contrasto, con la crudezza scaturita dalla paura della morte, radicata dalle bombe d’Israele della sua gioventù. Ma con lui la Moda vinceva sulla morte, altro che Leopardi. Dopo anni di assenza, aveva appena lanciato la sua linea AZ Factory con la quale stava scrivendo il futuro.
Nato in Marocco, ma cresciuto in Israele, dove prestò servizio come soldato nelle Forze di Difesa (esperienza che lo colpi particolarmente) fu sempre sostenuto dalla madre nella sua formazione artistica e professionale, sin dagli anni di studio al Shenkar College of Engineering and Design di Ramat Gan. Dopo Yves Saint Laurent, Krizia e Guy Laroche, approdò da Lanvin, il suo periodo d’oro. Licenziato, chiuse le porte e si ritirò per un periodo per poi tornare pochi mesi fa grazie a AZ Factory.
La sua couture è il suo testimone. Ma nessuno dimenticherà mai quello straordinario omone buono, dallo sguardo ammiccante e dalla battuta pronta, che, nonostante fosse stato uno degli uomini più potenti della Moda ci teneva a definirsi, sempre e solo, come: ” Un concierge di un buon hotel a Manhattan che trascorreva le sue giornate lavorando con clienti famosi e ricchi, ma che tornava a casa di notte nei quartieri periferici”. Addio Alber.
Luca Caputo
In alto: foto tratta da Vanity Fair.
Galleria: foto tratte da Magazine Antidote, Fashion Magazine, My Mall Magazine.
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