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Giugno 2020: CIÒ CHE ERA O CIÒ CHE È?

“Abbiamo bisogno di sentire il profumo del passato per dare il giusto valore al presente.”

Dumitru Novac

Il fascino del passato, il potere dei ricordi. La magia custodita all’interno dei semplici oggetti quotidiani, perennemente sotto i nostri occhi, ma spesso sottovalutati: dal fiore cadente in un vaso, alla tovaglia piegata sull’asse da stiro. Persino i residui sulla tavola di pane e frutta, assumono le sembianze di una barocca natura morta. Quella magia è ciò che rende unico ogni ambiente, ogni cosa. Ed ha il sapore di ricordi, anche lontani; di esperienze vissute, di personalità intrise.

Il fascino d’antan è il futuro della Moda. A primo sguardo sembra un ossimoro, ma se si osserva bene ci si rende conto di sbagliare. Oltre il vintage, il fascino d’antan trascende la materia; è solo ricordi, sensazioni e allure immortale. Ogni oggetto di cui ci circondiamo è legato a noi; racconta un piccolo capitolo del nostro personale romanzo di vita. A volte c’è bisogno di rileggere quei capitoli, che con lo scorrere del tempo acquistano un fascino unico; raffinato, decadente, ma profondo ed intenso.

Nella Moda si traduce nella riscoperta dell’archivio da parte delle maison ma non solo. Alessandro Michele direttore artistico di Gucci ha basato il proprio percorso stilistico sul tradurre le passioni ed esperienze personali in arte indossabile. Miscelando passato e presente. Perché l’uno non si può discernere dall’altro e solo insieme creano il futuro. Jacqueline Kennedy Onassis sosteneva che gli oggetti vivono di più delle persone. Ora capiamo il perché.

Luca Caputo

In alto: foto tratta da Iksel.

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