”Sentirsi speciali è la peggiore delle gabbie che uno possa costruirsi.”
Paolo Giordano
Luci ed ombre. Fasci di chiaroscuri descritti da linee parallele. Una gabbia. Paure, angosce o idee dogmatiche e convinzioni radicate, sono la materia che abbiamo impiegato per costruirci la nostra stessa gabbia, la nostra stessa prigione: il nostro mondo. Le chiavi l’abbiamo noi stessi, ma chissà perché non ci spingiamo a dischiudere il grande lucchetto che apre la porta e ci fa superare le sbarre.
Siamo noi stessi a rinchiuderci, a tenerci in gabbia; con le nostre convinzioni, tracciandoci dei limiti e spingendoci a non valicarli. A volte per cultura, a volte per paura; andiamo contro la vera vocazione della natura umana. Combattere, scoprire, lasciare il segno. Questi sono gli scopi della nostra esistenza. A volte siamo bloccati dalle forze personali, dai caratteri; ma ognuno è chiamato a vivere intensamente, a sfidare se stesso, a mettersi in discussione e a non smettere mai di imparare. Le regole, certamente, servono a disciplinarci, a guidarci in un mondo altrimenti troppo vasto e che spaventa.
Ma saremmo deboli e masochisti a voler resta in gabbia; soprattutto quando le chiavi sono nella nostra tasca. Chiavi che aprirebbero il lucchetto, spalancherebbero le porte e ci metterebbero alla prova, superando noi stessi e facendoci vivere veramente la nostra vita.
Luca Caputo
In alto: foto tratta da Vogue.it.
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