Bellezza

Di Bocca in Bocca di Giorgia Crudo

“Se siete tristi, se avete un problema d’amore, truccatevi. Mettetevi un rossetto rosso e attaccate” ripeteva Coco Chanel, da sempre inseparabile dal suo Passion n.14. Ma la storia che vi raccontiamo ha origini ben antiche che affondano in Mesopotamia; dove la la regina sumera Pu-Abi sbriciolava pietre semi-preziose insieme alla biacca per ottenere un composto da applicare sulle labbra. Simbolo di vanità, emancipazione, identità e libertà, la storia del rossetto la si scrive ancora oggi: di bocca in bocca.

Attraverso secoli di storia con alterne fortune, agli esordi del Novecento, il rossetto divenne, grazie al movimento femminista, il simbolo del potere delle donne, che da allora trovarono in questo piccolo accessorio un fedele e democratico alleato, capace di appianare le divergenze e di riscuotere successo su qualsiasi tipo di donna andando oltre il ceto sociale, la posizione economica e la professione. Ma furono due uomini a segnare la storia del rossetto: nel 184o il francese Pierre François Pascal Guerlain lo democratizzò con la creazione del primo lipstick, ma la svolta avvenne nel 1915 grazie a Maurice Levy, che inventò il primo in un contenitore tubolare. Il cinema degli anni Cinquanta poi, consacrò il rossetto rosso grazie a Marylin Monroe e ad Elizabeth Taylor. Le labbra scarlatte divennero il vezzo, il dettaglio prezioso, di un viso acqua e sapone.

Le donne lavorano, portano avanti la famiglia e spesso hanno poco tempo per il trucco, la risposta è il rossetto: applicabile in poco tempo e dal risultato lampante. E oggi? Dopo decenni di gloss-mania, di labbra lucide come il flatting, il rossetto rosso é tornato nei beauty case. Il rosso, il re dei rossetti. Ora le donne ne hanno bisogno più che mai. Un fil rouge che unisce bambine, adolescenti, mamme, signore e nonne. Da sempre.

Giorgia Crudo

In alto: foto tratta da laboucherougeparis.com.

Galleria: foto tratte da laboucherougeparis.com.

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