”Gala.” ”Originale. Nome d’arte? ” No, no è il mio!” afferma sorridente la designer (ormai abituata a condividere lo stesso nome dell’amante/musa di Dalì) scostandosi una ciocca dei lunghi capelli e rivelando una raffinatissima coppia di orecchini che porta sui lobi. Senza dubbio una sua creazione. il suo stile è riconoscibilissimo: sottile, prezioso e raffinato ma ricco di estro e savoir-faire manuale. Lei è Gala Rotelli, la designer della fragilità della bellezza, creatrice non solo di gioielli e bijoux ma anche di preziosi oggetti di design in vetro. Lì in Via Saffi, nel cuore della Milano storica, nel suo studio, affacciato su un giardino segreto dal fascino decadente, si ricerca l’unicità. Sempre respirando l’aria dell’arte contemporanea che si miscela coi segreti della ricerca del fatto a mano.
Figlia d’arte (suo padre è il celebre Marco Nereo Rotelli) è cresciuta a pane e creatività. Il colpo di fulmine arrivò in terza media, direttamente dalle mani, ornate di gioielli di Fernanda Pivano: la giovanissima Gala restò affascinata da quelle che lei stessa definisce:” piccole architetture e sperimentazioni con materiali pop”. Da lì nel tempo cominciò a dar vita al suo sogno, o meglio a dar forma a dei piccoli sogni.
Le collezioni di Gala infatti sono piccole opere d’arte senza tempo, che si tramandano in generazione come amuleti, perfetti per tutte le donne, anche le più diverse da lei. Dalle ninfee di Monet alle stelle di Giotto. Ogni pezzo viene prima disegnato, ne viene realizzato un modello/prova tridimensionale per ragionare sui volumi, fuso in bronzo e poi se necessario placcato.
Ma per capire meglio il suo lavoro non credo ci sia aneddoto più emblematico di quando presentò il suo portfolio di lavori a un colloquio. In esso erano rappresentava oggetti, idee di interni e disegni ma presentava un filo rosso sul bordo inferiore. Quando le chiesero, a suo parere, quale fosse la cosa più interessante del suo portfolio le rispose: ” La linea rossa”.
Quello di Gala è un mondo fatto di arte, ma non quella da museo, ma quella più vera, da indossare. Lei, infatti, alla domanda su cosa la ispira maggiormente risponde con tante parole, ma l ‘ultima le riassume tutte: la vita.
Luca Caputo
In alto: Ritratto di Gala Rotelli ritratta da Filippo Cavalli, tratta da Io Donna.
Galleria: foto tratte da galarotelli.com
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