L’ultimo sguardo

Champagne a Mano: Noé di Louis Vuitton di Luca Caputo

Deauville. La spiaggia stemperata dai colori dell’alba, in una mattinata di fine Settembre. Le acque si tingono d’oro rosa come sulla tele degli impressionisti. Si allungano ombre sulla sabbia e un vento soffia dal mare. Noi eravamo lì; l’uno tra le braccia dell’altro. Mi chiese se mi andava un po di champagne. Annuii, ma non ricordavo che l’avessimo portato. Afferrò la borsa a secchiello, in robusto cuoio naturale, che si trovava accanto a noi e che non avevo notato. Sporca di sabbia nella parte inferiore, la ripulii con i polpastrelli, rendendomi conto di quanto fosse preziosa. Spuntarono i fiori stilizzati e le iniziali stampate sulla pelle: LV. Lui ne estrasse due bottiglie di Taittinger. Sorseggiamo quell’alba. Noé, Louis Vuitton.
Reinterpretazione contemporanea di un modello ideato da monsieur Gaston-Louis Vuitton in persona, nel 1932, per un produttore di champagne; la borsa Noé e tra le creazioni più celebri è raffinate della maison. L’iconica forma, la tracolla regolabile in pelle, la notevole capienza e la chiusura con cordino realizzate in morbida tela Monogram hanno conferito all’accessorio un fascino unico.
In commercio dagli anni Sessanta, ha ispirato i successivi direttori artistici della casa di moda. Nel 2010, Marc Jacobs ne crea una prima reinterpretazione: Néo; realizzata sia nella versione classica in canvas Monogram che nella Monogram Eden, rifinita unendo sottilissime strisce di pelle metallizzata. Ultima creazione la NéoNoè BB Bag, più piccola e fresh, nata per celebrare gli ottant’anni dell’originale. Ottant’anni e non sentirli!
Luca Caputo
In alto: bagaddictsanonymous.com.
Galleria: thebagateur.wordpress.com.
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