L’ultimo sguardo

Castelli in Aria: Philip Treacy di Luca Caputo

”Ho avuto il più grande piacere; quello di aver l’opportunità di sfidare la percezione delle persone su come dovrebbe essere un cappello nel ventunesimo secolo. Faccio cappelli perché amo i cappelli. É un’oggetto enigmatico che serve allo scopo umano di abbellire e di far sentire bene, sia l’osservatore, sia chi lo indossa.”

Philip Treacy

Guglie e torri che svettano in aria sostenute con mirabolante maestria, bottiglie di champagne nell’istante dello stappo con tanto di spuma; e poi ancora costruzioni ed architetture, animali fantastici e dove trovarli. Benvenuti nel mondo di Philip Treacy, il più grande modista di cappelli al mondo e real cappellaio matto della corte di San Giacomo.

Sangue irlandese, partito da un seminterrato  e lanciato da Isabella Blow, editrice di Tatler; Treacy è ormai l’istituzione del mondo dei cappelli. Dopo aver collaborato con le più grandi maison di Alta Moda, con Karl Lagerfeld da Chanel passando per Valentino fino ad Alexander Mcqueen, ha conquistato l’aristocrazia europea. Ogni evento reale, soprattutto quelli della Royal Family inglese alla quale è notoriamente legato, non possono mancare le sue creazioni. Nel 2011, al Royal Wedding del Duca e della Duchessa di Cambridge, William e Kate, erano presenti ben trentasei cappelli firmati da lui. Ma anche le First Lady di tutto il mondo e i reali di Hollywood hanno ceduto al fascino delle straordinarie opere di Treacy.

Forme stravaganti, piume, fiori e tulle: il paese delle meraviglie. Ambasciatore dello stile aristocratico britannico nel mondo, Philip Treacy ha ridefinito la percezione del cappello, facendolo passare da semplice accessorio a vera e propria opere d’arte da esibire sul capo.

Luca Caputo

In alto: foto tratta da www.philiptreacy.co.uk.

Galleria: foto tratte da Instagram (Philip Treacy) e Vogue.

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