Farsi ricordare, rendere l’esperienza in hotel memorabile. Emozioni indelebili che l’ospite prova entrando in una stanza, sdraiandosi su un letto, affacciandosi a una finestra che incornicia uno scorcio particolare, prendendo il sole in giardino apprezzando panorami mozzafiato.
L’accoglienza per Elisabetta Dotto è offrire un’ esperienza straordinaria fuori dalla consuetudine della quotidianità. É senz’altro definibile come un’opera d’arte che si costruisce nel tempo con maestria, pazienza, studio e amore per i dettagli.
I dettagli per questa imprenditrice originaria di Treviso, nel settore alberghiero da tre generazioni, a tutti nota come “ La Locandiera”, non sono secondari. I dettagli rivelano il desiderio di creare esperienze uniche per l’ospite, cucite addosso come un vestito d’alta Moda capace di strabiliare e provocare meraviglia negli occhi di chi guarda e declinate secondo il genius loci di ogni luogo, unendo storia, tradizioni, cultura e natura.
Elisabetta Dotto rappresenta l’imprenditoria femminile di successo, titolare di Ambra Cortina Luxury & Fashion Boutique Hotel a Cortina D’Ampezzo e di Excess Venice Boutique Hotel & Private SPA a Venezia, esperta in hôtellerie di lusso e anche autrice di due libri, una raccolta di storie ispirate ai clienti dell’albergo di Cortina “Ciao Ciao Cortina” e un manuale di marketing alberghiero ai tempi del COVID-19 in cui parola d’ordine è resilienza “La bellezza ci salverà”.
Ciao Elisabetta. Cortina e Venezia: il jet set alpino o l’allure romantico e decadente della laguna. Qual è la location che ti sentiresti di consigliare a una giovane coppia che si approccia al mondo del lusso per la prima volta?
Certamente ambedue. Le Dolomiti in realtà, sono le ”montagne di Venezia”. Immaginate di ammirare un tramonto o un’alba in una delle due località; quale sarebbe la migliore? La più bella? Difficile a dirsi. Il rosa che si riflette sui mattoni rossi delle case ultracentenarie di Venezia ricorda molto le luci sulle Dolomiti. Quindi vanno provate ambedue almeno una volta!
Tralasciando i miti sui leggendari servizi dei Grand Hotel del passato, qual è la coccola più raffinata da offrire ai propri ospiti nel 2021?
Uno spazio all’aria aperta che diventi un salotto per rilassarsi, bere un drink e chiacchierare, qualcuno che pulisca gli occhiali da sole e una centrifuga di frutta fresca offerta spontaneamente.
La cultura italiana è quella dell’ospitalità. Tu l’arte del ricevere c’è l’hai nel sangue da generazioni. Raccontaci da chi hai imparato.
Mia nonna era già albergatrice negli anni cinquanta e mio padre costruì un hotel sulle spiagge venete. Pertanto posso considerare mio padre e sua madre come i miei migliori insegnanti.
Moda/Ospitalità, quant’è forte questo legame? E in cosa si declina maggiormente, su quali dettagli influisce?
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